E dopo il 4 ancora il 5...

20 settembre 2009


Fallito l'assalto ad un tempo sotto i 45 minuti nei 10 km. Ieri sera come previsto ero al via della tappa Gazzetta Run di Pisa con l'intento di portare a casa un tempo che iniziasse con 44...

Ma niente, d'altronde se uno non si allena non migliora. Dopo Berlino (22 agosto, praticamente un mese fa) sono andato a correre 6 volte. Nessuna ripetuta, niente di specifico per i 10 km. Ed il risultato è stato scoppiare al settimo/ottavo km.

Il percorso era un po' nervoso, con 20 curve da 90 gradi e 6 attraversamenti di ponti, in un circuito in pieno centro da percorrere due volte e mezzo. Comunque bello davvero correre in centro storico di sera!

Il problema di ieri penso si possa sintetizzare con un dato: i secondi 5 km in 22:59 (a Berlino li avevo fatti in 21:51) che si sommano ai primi 5 km fatti a 4:26/km cioè troppo veloci.

E sì, a me che piace fare la seconda parte più veloce, mi sono fatto prendere la mano... Primo km 4:20, secondo 4:23...

Ed al sesto ero già in difficoltà nera. Mi ha aiutato l'agganciare un duo capeggiato da una canottiera gialla. Ho tentato disperatamente di resistere dietro a quel giallo. Psicologicamente sapevo che se mi fossero scappati avrei subito il contraccolpo...

Ho tentato, ci sono riuscito per un paio di km... Ma poi sono volati via. Ed il km dopo (il nono) è uscito a 4:48. La luce si era spenta. Pensavo solo allo striscione, pensavo a saltare la Deejay Ten del 4 ottobre (mi dicevo, ma che ci vai a fare?), pensavo (pazzia) anche di fermarmi.

Beh, ovviamente non mi sono fermato. Timida reazione all'ultimo km (4:36). E crono finale 45:28.

A questo punto penso che a Berlino, aiutato dal posto e dall'atmosfera, ho dato davvero più di quanto potessi ed il percorso più scorrevole ha sicuramente aiutato.

Sia a Berlino che ieri ho corso senza musica, ma ieri davvero ogni tanto (soprattutto nei tratti scuri lungo l'Arno) ne sentivo un po' la mancanza.

Forse il mio reale valore, con l'allenamento che ho, è questo. Boh, lo scopriremo alla Deejay Ten.

Comunque nonostante l'obiettivo cronometrico sia stato fallito, sono contento di esserci andato, ho goduto del centro città solo per noi runners e di una bella gita a Pisa.

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Programmi in corsa

13 settembre 2009


C'è chi già programma il 2010 ed io non avevo ancora programmato il 2009. Quindi un paio di settimane fa ho preso in mano il calendario ed ho tentato di incrociarlo con le corse sparse per le zone raggiungibili. Ed ecco fatto dove dovrei essere presente:
  • 19 settembre: 10 km notturna a Pisa (tappa Gazzetta Run)
  • 4 ottobre: 10 km Deejay Ten Milano
  • 18 ottobre: Mezza Maratona di Cremona
  • 15 novembre: Lake Garda Half Marathon
Ecco, questo è il quadro. In previsone delle mezze, ieri dopo quasi 4 mesi - ripeto 4 mesi - ho corso ben 18 km (l'ultima volta li avevo fatti in occasione della mezza di Pisa del 17 maggio).

Qualche scricchiolio, ma le gambe hanno retto. Ed ho provato alla fine quella sensazione di gambe dure che si prova quando si fanno i lunghi e si raggiunge una certa distanza per la prima volta.

Sono un po' preoccupato per la mezza di Cremona, è vicina, in mezzo ci metto due 10 km che non c'entrano niente con una preparazione per una mezza. Ma mi piacerebbe esserci, con quali obiettivi non so.

Le due 10 km vorrei mi portassero stabilmente esotto i 45 minuti. Ci provo.

Devo dire che dopo Berlino me la sono presa comoda. Sembra quasi che abbia avuto un rigetto dopo quello che si rappresentava, persa Parigi, come "l'evento" di quest'anno. Subito dopo mi sono preso una settimana di stop totale e poi uscite con poca voglia e poco ritmo. Sono davvero curioso di vedere come andrà sabato.

Per gli statistici ho messo anche io un bel contachilometri in un box qui a sinistra. Così tutto è ben monitorato. Fin ad oggi ho corso 534 km. Ridete pure Blogtrotters... Penso di essere il Blogtrotter che corre meno di tutti... Ma comunque mi diverto lo stesso.. :-)

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Oriana Fallaci: La Rabbia e l’Orgoglio

08 settembre 2009
Posted by Daniele



Sul Corriere della Sera di oggi c’è un bell’articolo di Ferruccio De Bortoli che rievoca i giorni precedenti la pubblicazione dell’articolo di Oriana Fallaci post 11 Settembre. I retroscena sono sempre interessanti e fanno entrare ancor di più nell’animo e nelle intenzioni di chi scrive. E questa prefazione di De Bortoli alla nuova edizione de La Rabbia e l’Orgoglio apporta qualche spunto sincero e apprezzabile.

Mi ricordo quando uscì quello scritto della Fallaci. L’irruenza, la violenza delle parole, ma anche la passione con cui certe tesi venivano esposte. Pur condividendo poco di quello che veniva scritto rimasi affascinato dalla capacità di scrivere, di descrivere e di scuotere le coscienze della Fallaci.

Nell’articolo di De Bortoli viene riportato un commento dell’ottobre 2001 scritto da Zincone: “Non conta la correttezza dei suoi argomenti, ma la forza con la quale mi costringe a riflettere” ed il Direttore del CorSera aggiunge che “un grande scrittore crea emozioni, scopre gli angoli più remoti della nostra coscienza, muove le passioni. Oriana ci prese a schiaffi, ci spinse contro un muro, insultandoci, ma risvegliò il nostro orgoglio sopito con l’affetto profondo che solo una madre, lei che non lo era, può avere nei confronti dei suoi figli”.

Ecco, quel libro, ebbe in me quell’effetto dirompente. Non condividevo ma apprezzavo la voglia, la forza, la capacità di reagire con quella scrittura. La Fallaci era davvero una grande scrittrice. E chi non vuol leggere o rileggere la Rabbia e l’Orgoglio provi con “Lettera ad un bambino mai nato”: stupendo.


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Berlino

02 settembre 2009
Posted by Daniele


Qualche impressione, qualche spunto da ricordare, del mio viaggio berlinese.

Berlino in poche parole potrei definirla strana, piena di storia recente, simbolo di ciò che fino a poco tempo fa era ed oggi non lo è più. Da questo punto di vista sono rimasto assolutamente colpito, direi quasi attratto dalla ricerca di spunti di un vissuto in un epoca diversa.

Dal punto di vista prettamente estetico la città l’ho apprezzata giorno dopo giorno. Mi è piaciuta, mi ha saputo mostrare le sue contraddizioni, i suoi magnifici nuovi scorci e le costruzioni simbolo di quel passato a cui poco fa accennavo.


Ma, al di sopra di tutto, rimane il Muro. Berlino è e rimarrà la città simbolo dell’epoca in cui il mondo conosceva il blocco sovietico. Vedere come quel Muro sia stato costruito in un minuzioso zig-zag fra le case, con una grandezza ed una idea di chiusura totale. E visitare quel km che è ancora rimasto, quell’East Side Gallery con i suoi murales, con i suoi ricordi è sicuramente il flash che assocerà Berlino alla mia mente.



Sempre sul tema Muro ho visitato anche il Museo Checkpoint Charlie, assolutamente da non perdere per avere un’idea reale di come la gente viveva in prima persona quell’ostacolo di cemento.

A proposito di Musei, la città ha un’offerta incredibile. C’è addirittura un area chiamata proprio Isola dei Musei ed entrata a far parte del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco anche per il suo valore artistico. Oltre al Checkpoint Charlie ho visitato il Jewish Museum e quello della DDR. Tutti ne hanno valso la pena.

Sentivo spesso dire che Berlino sembra ossessionata dalla trasparenza, che dopo l’oppressione senta il desiderio di mostrarsi e di essere chiara e limpida. Un po’ mi sembra vero. Ogni nuovo edificio sembra che non possa fare a meno del vetro.. è così a Potsdamer Platz, la Cupola del Reichstag, il Bundestag, la serie incredibile di nuove costruzioni lungo il fiume Spree…


Ed infine merita sicuramente un cenno il Memoriale delle vittime dell’Olocausto costruito pochi anni fa in un area vastissima. In pratica si tratta di 2.771 lastre di cemento di diverse misure poste una al lato dell’altra. Ecco, l’effetto è davvero inquietante e devo dire assolutamente adeguato a ciò che deve rappresentare. Un’idea semplice ma efficace.

Berlino in conclusione merita di sicuro una visita, anche più di una. E’ un tuffo nella storia in una città che però è proiettata fortemente nel futuro senza dimenticare chi era.

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