L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafon

13 gennaio 2007


Il miglior libro del 2006:

una piacevolissima lettura, ambientata in una struggente Barcellona, che mi ha lasciato incantato.

E quindi...

Il giorno dopo aver finito "L'ombra del vento" ho fatto una cosa che non avevo mai fatto prima. Ho sentito la voglia di consigliarlo a tutti i miei amici. E quindi ho scritto la mail che riporto qua sotto:


Ho letto un libro bellissimo, incantevole, struggente… mi va tanto di fare un po’ di “promozione letteraria” e quindi ve lo consiglio vivamente.. uno dei protagonisti si chiama Daniel ed il tutto è ambientato a Barcellona… queste due coincidenze mi avranno tratto in inganno? Credo di no… l’ho divorato in pochi giorni perché davvero sentivo crescere la voglia di seguirne le vicende… vi riporto sotto anche una bella recensione che ho trovato in internet… questa è l’occasione anche per mandarvi un grandissimo saluto!!! Ciao!


Un passo del libro:


"Mi abbandonai a quell'incantesimo fino a quando la brezza dell'alba lambì i vetri della finestra e i miei occhi affaticati si posarono sull'ultima pagina. Solo allora mi sdraiai sul letto, il libro appoggiato sul petto, e ascoltai i suoni della città addormentata posarsi sui tetti screziati di porpora. Il sonno e la stanchezza bussavano alla porta, ma io resistetti. Non volevo abbandonare la magia di quella storia né, per il momento, dire addio ai suoi protagonisti. Un giorno sentii dire a un cliente della libreria che poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli il cuore. L'eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale - non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo - prima o poi faremo ritorno."


Recensione trovata in internet:


allora.

ultimamente mi capita di imbattermi in libri strani.

questo forse ne è il principe.

un romanzo incredibile

bello e struggente.

magnetico

un gioco di scatole cinesi o di bambole russe

con storie che si incastrano l'una nell'altra

epoche e personaggi e ruoli che si confondono

destini che si intrecciano e si allontanano mai veramente.


le prime pagine del libro

sembrano appartenere ad un romanzo per fanciulli

uno di quei romanzi che si leggono da giovanissimi

ed in cui la scoperta di un tesoro o di un segreto (in questo caso un libro)

cambia il corso delle cose

e la vita del giovane protagonista.

questi attraverso una recherche testarda ed incredibile abbandonerà

l'infanzia e l'innocenza per giungere alle soglie della vita adulta

affrontando dolore e terrore, amore e perdita.


Daniel, il giovane protagonista di queste prime pagine, orfano di

madre, vive con il padre libraio nell'assenza e nel ricordo della

mamma in una Barcellona del 1945 franchista e ferita. la rivelazione

dell'esistenza del Cimitero dei Libri Dimenticati e la scoperta de

"L'ombra del vento" e del suo maledetto autore aprirà a Daniel il

labirinto di nuove strade, fornità al ragazzino le chiavi di

immaginabili porte. e questo inizio da libro fanciullesco

nasconde l'esca per una

anzi più storie

gotiche e macabre in cui la Vita e la Morte ,

Eros e Thanatos,

il passato ed il presente si contendono la scena.


le chiavi di lettura sono molteplici.

i tesori pure.

le coincidenze a volte irritanti

si risolvono in colpi di scena spesso ingenui ma ben orchestrati.


seguiamo la vita di Daniel per anni

all'ombra del fascino del libro e del suo autore, Julian Carax, ne

guardiamo i passi spiegarsi tra le vie e le ramblas di una città

notturna e spettrale o luminosa e mediterranea. ne spiamo la

trasformazione in giovane uomo e a volte ci perdiamo dietro a finte

piste, tranelli che l'autore semina per distrarre l'attenzione dalla

recherche.


alla fine resta l'inquietudine di una storia di fantasmi,

di odi, di famiglie distrutte, di destini al macero.

il finale che vola leggero

non toglie di dosso la sensazione che l'oblio non è mai a portata di

mano, che il surrealismo dei ricordi torna sempre ad influenzare il

ciclo delle esistenze. la speranza, la determinazione che

alla fine delle notti insonni

l'alba spazzerà i demoni anima ogni pagina ed ogni carattere.

in un modo o nell'altro emerge sempre un attaccamento alla vita.

donne fatali e bellissime,

giovanotti dal futuro radioso ed illusorio,

storie di amicizia profanata,

epoche contigue ma lontane anni luce nell'era del boom innovativo della

tecnologia,

il passaggio per le strade di una barcellona art nouveau e una parigi

bohémienne

fanno di questo libro un baule senza fondo o almeno con un doppio fondo.

un baule da illusionista.

rimangono la sensazione che la trama investigativa sia solo una scusa,

il cui meccaniscmo a volte pecca veramente di ingenuità,

per dipingere quadri di sensazioni,

atmosfere da film anni quaranta..

ah dimenticavo

è un libro che parla di libri, di librerie,

di scrittori ed editori,

di falò e del potere delle parole.

ma soprattutto di lettori.


non ci si può non innamorare di Daniel.

..

o di Julian.


ne consiglio al lettura. vivamente.

ma non cercatevi un giallo o un noir

(anche se potrebbe essere entrambi)

cercate il senso.

uno, se non tanti, ne scoverete sicuramente.


ps: contiene chicche di saggezza incredibile

ed il personaggio assolutamente imperdibile di Fermin ne è un pozzo

senza fine.



Lo hai letto? Ti è piaciuto? Commenta!

36 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, siucuramente una bella storia, quello che non mi ha fatto impazzire è lo stile narrativo dell'Autore, un pò troppo "conforme" ma sono gusti...
Saluti D

Anonimo ha detto...

ciao ho letto questo libro è stupendo l'ho subito consigliato a mio padre e a mio fratello (che alla fine lo hanno finito prima di me) è impressionante come quel libro tirapisce è come se si incollase alle mani! ora sto ceracndo altri libri di zafon e spero che ne escano di nuovi ciao ps: mi sono piaciute molto le cose che hai detto ciao

Anonimo ha detto...

Bello bello e bello.
Me l'ha regalato un'amica, non ho potuto fare altro che regalarlo ad un'altra mia amica.

Anonimo ha detto...

Anche a me è piaciuto molto, ma gli ultimi capitoli sono inverosimili, troppe le coincidenze e le somiglianze tra Daniel e Julián, del tutto improbabile la lettera scritta da Nuria al ragazzo. Il personaggio che più mi ha affascinato è l'eclettico Fermín.

Anonimo ha detto...

me l'hanno regalato x il compleanno dei miei 13 anni e l'ho trovato stupendo... già mi piacciono i gialli e tt quei libri intriganti, ma qst l'ho proprio letto tt d'un fiato!

Antekirte ha detto...

Un libro sicuramente piacevole e coinvolgente, con tinte forti. La trama del protagonista è comunque un po`flebile.Sembra quasi una ricerca da parte dell`autore, di una serie di opportunita`per ricostruire, attraverso improbabili dettagliatissime interviste, quella che e`la vera storia attorno a cui ruota tutto il romanzo.
Tuttavia l`effetto di coinvolgimento (almeno per me) è veramente notevole ed in definitiva la lettura è comunque molto piacevole.

Anonimo ha detto...

la stotia di carax mi ha incantato...tanto che sono arrivata a leggerla tutta d'un fiato...sebbene io abbia solo 15 anni...i miei complimenti all'autore e alla sua mente geniale attraverso la quale ha affascinato e affascina lettori di tutto il mondo...sono la storia del misterioso carax e le vive descrizioni, a volte banali e scontate forse, di luoghi, ma appassionanti ke mi hanno legato alla sedia giorno e notte...fino al punto di innamorarmi di juliàn...

Anonimo ha detto...

Ho finito di leggere questo libro stanotte alle 4.10. Ho vissuto quella strana sensazione che unisce la curiosità per il finale e la tristezza di essere costretti a lasciare i personaggi.Mi è piaciuto, forse non è stata la storia, che tutto sommato non ha niente di nuovo, ma l'atmosfera è magnifica.Si vive passato e presente di una città come Barcellona, vivida e oscura, che in sè racchiude ogni contraddizione. Daniel e julian sono personaggi bellissimi, ma i protagonisti veri sono i libri, ed è questo il punto più affascinante e immortale della trama. I libri, nel loro cimitero, non smetteranno mai di esistere. Mi piace cullare l'idea che quel luogo esista davvero...

sters ha detto...

ho finito di leggere questo libro un'ora fa....e mi ha lasciata senza parole!!! mi è piaciuto tanto lo stile dell'autore e fenomenale come è riuscito a rendermi terrorizzata mentre seguivo i passi di Lain Coubert e del tremendo Fumero....secondo me è geniale....mi è proprio piaciuto...ciaoe grazie a ki me l'ha regalato...

m_illuminod_immenso ha detto...

...Questo libro mi ha incantata, inaspettatamente e piacevolmente rapita e trasportata, un insegnamento nella vita e per la vita...

m_illuminod_immenso ha detto...

...Questo libro mi ha incantata, inaspettatamente e piacevolmente rapita e trasportata, un insegnamento nella vita e per la vita...

Anonimo ha detto...

Ciao,
bel libro, indubbiamente, sfido chiunque a sostenere il contrario. Tuttavia mi ha un po' deluso il finale, che non mi aspettavo venisse svelato da un momento all'altro da una lettera chilometrica. Inoltre secondo me c'è un'incongruenza: qualcuno sa spiegarmi perché Fermín Romero Torres di punto in bianco non è più ricercato dalla polizia? Il libro non lo spiega. Saluti a tutti, Nerio Pecorini (neriomarzia@tin.it)

Anonimo ha detto...

Ho solo 11 anni, un pò giovane per leggerlo. Però, l'ho finito ed è stato uno dei libri più belli che io abbia mai letto.
Mio padre lo trovò per puro caso in una bancarella di una città all'estero, non ricorda quale; è stato proprio come lo ha trovato Daniel.
E' una storia affascinante, leggermente triste. Si rivive la malinconia e la tristezza che lo stupefacente Juliàn prova.
Quello che più mi è piaciuto e che più mi ha colpito, però, è stato il Cimitero dei Libri Dimenticati. Racchiude le anime di vecchi scrittori abbandonati fra le linee del tempo che attendono un nuovo lettore per mostrargli tutti i loro segreti.
A Ntale mi recherò a Barcellona: cercherò le tracce del Cimitero dei Libri Dimenticati, di Daniel, di Carax.

Anonimo ha detto...

anche io sono qui a lasciare le mie note di compelto apprezzamento mentre cerco di passare il tempo e trattenermi dl leggere le ultime pagine perchè duri più a lungo!
zafon fa veramente tornare adolescenti ed è una magia!

My funny Valentine ha detto...

Ok, Daniele. Pensa te: commento ad un anno di distanza, ma non posso farne a meno. Tra tutti, il commento me lo tirate fuori con le pinze! ;)
Mi spiego: per mesi non ho sentito dire altro che dovevo leggere L'ombra del vento. Mi decido (specie perché me lo avevano ormai regalato).
Inizio a leggerlo. L'ho letto in una sera e una notte. Mi ha talmente fatto incazzare che l'ho voluto finire subito, kaputt, morto e abbandonato lì. L'HO ODIATO, giuro! Specie perché piaceva proprio a tutti!
...
Mi spiace, con questo non voglio andare contro nessuno né mettere in discussione che possa in effetti piacere... Ma per quanto mi riguarda: no.
Mi odierai, ora? Spero di no, dai!
:)
V

Anonimo ha detto...

Non penso che dimentichero' mai questo libro, me lo ha consigliato una persona alla quale ero molto legato, ora non mi rivolge piu' la parola, quando vedo o penso a L'ombra del vento non posso fare a meno di pensare a lei e ai bei momenti passati insieme.
Non penso sia solo per questo che comunque ho molto apprezzato questo libro, anche se concordo, non e' piaciuto neanche a me il finale fatto in quel modo...

Anonimo ha detto...

è il mio libro preferito...ho 40 anni ormai, mi ha stregato

Anonimo ha detto...

Sono già alcuni mesi che ho letto questo libro, ma le emozioni che mi ha dato sono sempre vive!
Mi ha stregato... mi ha fatto piangere, ridere e avere paura... è stupendo! Anch' io, come altri, ho sentito la voglia di consigliarlo ai miei amici.. a Natale l' ho regalato ad una mia cara amica ed anche a lei è piaciuto tantissimo!
Ho già comprato un altro libro di Zafon ma sento che non sarà la stessa cosa... non penso si possa fare più di un capolavoro nella vita!!!

LLoyd ha detto...

E' stata mia sorella ha consigliarmi di leggere questo libro con uno strano entusmiasmo, che inizialemente trovavo strano, ma che poi ho subito condiviso appena ho cominciato a leggerlo.
Che dire, bellissimo, davvero bellissimo !
Mi ha subito rapito e più leggevo e più mi veniva voglia di continuare.
In particolare mi ha colpito molto l'ultima pagina, che mi ha portato indietro facendomi rivivere tutta la storia in pochi istanti..

Anonimo ha detto...

io questo libro l'ho trovato per caso, o forse è stato lui a trovare me...l'ho comprato e poverino devo dire che all'inizio pensavo di essere io la protagonista, dato che il mio libro ne ha subite di quelle nere: prima mia cugina l'ha volato dal terrazzo e fortunatamente ne è uscito illeso e poi il giorno dopo appoggiandolo sul tavolo dove non mi ero accorta che c'era l'acqua si è bagnato un po'...comunque meno male che con il phon ho risolto tutto! L'ho divorato in 2 giorni, era impossibile smettere di leggere perchè la storia ti coinvolge a tal punto che ti sembra di entrare in quelle pagine e di vivere le varie vicende insieme a Daniel...ora che l'ho finito però mi dispiace perchè vorrei che la storia continuasse...

Anonimo ha detto...

Ciao mi chimo Silvia, sono capitata su questo blog cercando informazioni su Zafon, sperando di scoprire che ha scritto altri romanzi ma, a quanto pare, ha scritto solo storie per adolescenti. Peccato, perchè trovo che L'Ombra del vento sia un libro che merita di essere consigliato e regalato. Anch'io, come te Daniele, quando amo un libro sento la necessità di consigliarlo a chi più voglio bene. Ho appena finito di ri-leggerlo per la seconda volta, dopo tanti anni di assenza da quelle pagine ho avuto voglia di reimmergermi in quella Barcellona magica e spettrale, ho voluto indagare insieme a Daniel, ridere con Fermin, disprezzare Clara, adorare Miquel per la sua sconfinata amicizia nei confronti di Carax, ammirare la forza d'animo e la dedizione Nuria, vera protagonista insieme a julian di tutta la storia nella storia... E qui mi fermo, non vorrei essere troppo prolissa!! ps: Ringrazio mia mamma che sa sempre quale libro regalarmi per farmi sognare!!

Simone Brusadin ha detto...

Prendi Garcia Marquez, aggiungi una spruzzata di neorealismo patriottardo, una goccia di Garcia Lorca da stemperare con l'immaginario gotico a metà strada tra Poe e Borges, e non dimenticare – ma cum grano salis – una presina di Almodovar tanto per mantecare il tutto; agita bene, e avrai ottenuto quest'opera semi-prima di Ruiz Zafon. Quanto a spessore, "L'ombra del vento" é un simpatico libretto da leggere la sera sul divano, magari con un sottofondo strumentale di Bach; ma farebbe lo stesso leggerlo a spizzichi e bocconi tra le shakerate della metro cittadina, oppure sul bordo della piscina di un villaggio Valtur all'ora dell'aquagym. Comunque lo si giri, il romanzo resta quello che é: una storiella senza pretese (e l'autore lo sa), appetibile ma con alcune gravi cadute di stile quando addita ogni rappresentante del clero quale lussurioso, ipocrita, o nel migliore dei casi senza cervello; atteggiamento piuttosto vigliacco e di troppo facile presa: molto, molto male. Resta pero' da dire una cosa: l'impianto stilistico e l'ordito della trama sono poderosi, merito di un grande mestiere e di una penna di razza. Questo ci dimostra che si possono fare soldi e successo anche senza potersi definire artisti; consoliamoci: é sempre stato cosi'.

Francesco ha detto...

Ciao Daniele, questa volta non mi trovi d'accordo. L'ho trovato un libro "di maniera", scritto a bella posta per piacere ad un certo pubblico (non è un diprezzo in sé, ne faccio parte anche io, evidentemente, e sicuramente per nulla imprevedibile. Lo si capisce pagine prima, che Clara si sarebbe fatta beccare col prof di musica, lo si capisce capitoli prima che ci sarà qualche colpo di scena sull'identità Daniel/Julian, che il padre avrebbe regalato la penna... che palle! Avrei voluto, giusto per completezza finirlo subito come ha fatto MyFunnyValentine, ma come lettore mi sentivo preso in giro, per cui,... l'ho abbandonato!
O forse è solo perché non sono stato a Barcellona?

Daniele ha detto...

Negli ultimi due giorni sono arrivati 2 commenti critici che ho apprezzato moltissimo perchè sono ben articolati e portano argomentazioni e punti di vista precisi. Mi spiace tanto che al mio amico Francesco non sia piaciuto però i gusti son gusti…

Inizio a pensare però che chi ha una forte impostazione classica, chi ha letto molti e molti più libri di me (Valentina e Francesco lo so per certo) possa trovare lo stile e la narrazione troppo semplice, troppo accattivante con il lettore. Forse questa sensibilità nell’andare a cercare così a fondo a me manca…

Anonimo ha detto...

La cosa che i "critici" confondono è che un libro non deve per forza essere di "alta" letteratura (qualunque cosa ciò significhi).
Zafon ha scritto un libro in grado di incantare molta gente, con una storia affatto banale (che l'intreccio sia complesso è innegabile) e una carica narrativa notevole.
Ciò deve bastare, per ora.
Poi se resisterà alla prova del tempo, non siam noi in grado di dirlo.
Del resto, sicuramente molti grandi scrittori del passato erano stati criticati dai contemporanei.

Anonimo ha detto...

ho letto questo libro attirato in principio dal fatto che sia ambientato a barcellona e devo dire che sono rimsto rapito!ogni volta che vado a barcellona (a proposito...forza barça sempre!!!) mi guardo intorno immaginando che in quelle strade ci sia daniel alla ricerca! non sarà un libro fenomenale dal punto di vista della forma,ma crea un'atmosfera unica e ti catapulta in uno scenario magico!complimenti all'auotore e...spero che il cimitero dei libri esista davvero!!!

Anonimo ha detto...

ehm happycactus mi permetto di farti notare che in italiano, affatto vuole dire "del tutto".
per cui hai scritto che la storia e' assolutamente banale, il che mi pare l'opposto di quello che immagino tu avessi intenzione di dire.

Anonimo ha detto...

Può sembrare sciocco o ispirato da mero narcisismo anticonformista parlare, nei termini che seguono, di un libro che ha ottenuto largo successo di critica e di pubblico (8 milioni di copie vendute) e che è stato definito “più-che-magnetico”, “magico”, “mirabile”, dotato, come del resto il suo autore, di “grande forza sensoriale” etc…, ma L’ombra del vento dello spagnolo Carlos Ruiz Zafón – romanzo di cui non intendo presentare qui neppure una breve sinossi da aggiungere a quelle più o meno lunghe, ampiamente reperibili su internet – mi appare, dopo una prima e ancor più dopo una seconda lettura, come una costruzione di generi letterari di successo miscelati con sapienza editoriale più che letteraria e dati in pasto ad un pubblico di palato debole ancorché desideroso di sapori forti almeno all’apparenza.
Le prime pagine per la verità lasciano ben sperare, per quanto si respiri un’atmosfera che il lettore esperto non tarda a riconoscere come ispirata da E.T.A. Hoffmann. Gustavo Barceló e Clara, la nipote priva della vista – che persino nel nome ricorda certi personaggi femminili del grande scrittore tedesco – sono presentati in un’aura di mistero che mai si dissolve semplicemente perché in loro non esiste alcun mistero. Daniel, l’adolescente protagonista che s’innamora di Clara, ricorda da vicino uno studente Anselmo dei nostri giorni, perdutamente innamorato di Serpentina. Clara, è vero, non è una serpe, ma per cecità ed atteggiamenti la giovane si pone egualmente fuori della cosiddetta normalità, senza contare che proprio come una serpe si mostrerà presto agli occhi del giovane innamorato.
Non si può negare, d’altra parte, che la suggestione creata da queste pagine iniziali funzioni e funziona soprattutto perché abbiamo in mente, più o meno consapevolmente, il superbo modello. Man mano che ci s’addentra nella vicenda, tuttavia, il caos diviene sempre più funzionale a contaminare tra loro generi letterari diversi: il gotico, il poliziesco, l’esoterico, l’avventuroso, il fumetto, il rosa, il drammatico e la favola – genere quest’ultimo nel quale lo scrittore si trova particolarmente a suo agio per essersi cimentato in gioventù nei libri per l’infanzia – con personaggi che più che di realtà o di fantasia sanno di stereotipi ai quali, peraltro, è concesso evolversi. Abbiamo così lo “scrittore maledetto” che si riscatta, il barbone che di volta in volta si trasforma in consulente librario, investigatore e sposo felice, l’ispettore di polizia Fumero, bimbo frustrato e poi, adulto, vera e propria incarnazione del demonio, padri-padroni ossessionati da inconfessabili colpe e da queste trascinati alla rovina o resi in apparenza docili per merito del destino. Abbiamo Penelope, vergine dolcissima per metà Giulietta di shakespeariana memoria e per l’altra metà eroina di tragedia greca, che pagherà con la vita un amore incestuoso ancorché inconsapevole, poi c’è Beatriz femmina provocante prima e madre premurosa dopo che, realizzando la felice coppia umana con l’ex-adolescente ormai adulto, “riscatterà” infine la triste vicenda amorosa dello “scrittore maledetto”. Insomma, un guazzabuglio di fatti e di personaggi tutti poco credibili per un lieto fine che il lettore medio si attende come premio della difficile “navigazione”alla quale è stato costretto dall’autore per oltre quattrocento pagine. Certo, un romanzo dei nostri tempi così convulsi e caotici ma di cui è facile indovinare non resterà traccia che per essere stato un buon affare editoriale.
(Da Blog: Lo zibaldone di Sergio Magaldi, 05/02/2009)

Anonimo ha detto...

Questo libro ce lo siamo trovati sotto l'albero di Natale.
A mia moglie glielo regala un amica.
A mio figlio glielo regala mia figlia.
Mio genero lo regala a me.
Tutto ciò all'insaputa di tutti.
Con tre libri in casa l'ho dovuto leggere per forza.
Dopo averlo letto sono rimasto affascinato da questo incantevole racconto.Lo consiglio a tutti di comprarlo,non vi pentirete.Ciao Mimmo

GIAN CARLO ha detto...

Ti lascio questo mio commento senza aver letto gli altri per non farmi influenzare. Ho finito il libro proprio ora.
Sinteticamente.
Bello, coinvolgente irreale.
Leggendo 5 max 10 pagine la sera prima della nanna faticavo a tenere il filo. Leggendone 100 di fila al tiepido sole di febbraio se ne gusta a pieno la capacità narrativa.
Mio padre ha finito da poco il gioco dell'Angelo, quindi potrei leggerlo già da domani, ma subito un altro libro di Zafon non mi sento di leggerlo... devo alternare il genere... ma in futuro lo leggerò.
Questo per dirti che mi è davvero piaciuto, ma non è il libro della mia vita.

Eliovalle ha detto...

E' stato uno dei più bei libri che ho letto. Grazie all'Ombra del vento mio figlio si è dato anima e corpo alle lettura. Infatti gli dicevo sempre di intraprendere la via della lettura, che ci arricchisce e ci diletta. Dal quel momento mio figlio non ha più smesso di leggere.
Attualmente ho quasi finito "il gioco dell'angelo" che trovo superbo in tutti i suoi passaggi e quella che più mi é piaciuta é la bellissima figura di Isabella, ragazza decisa, sicura e volitiva.
Ringrazio l'autore per quanto ci ha dato e, nell'augurargli tanta fortuna, spero che possa ancora avere tanto da dire e possa ancora lasciarci libri indimenticabili come questi ultimi 2. COMPLIMENTI
Elio da Napoli

Anonimo ha detto...

Ciao
sono a meno 100 e poi terminerò L'ombra del vento! Per passione e per lavoro ho letto molti libri, ma ultimamente non mi sentivo coinvolta cm è successo con questo romanzo. Capisco che, alle volte, può sembrare scontato, ma sono convinta che ci si appassioni a libri, film e altro, non perchè non si sa la fine della storia, ma perchè trasmette un'energia... e ti affezioni ai personaggi! E' un bel libro, ben confezionato, con una lettura semplice e scorrevole e il personaggio di Fermìn rende la lettura anche divertente.

Silvia Azzaroli ha detto...

Mi ritrovo tantissimo in questa recensione, non ci si può non innamorare di Daniel o Julian, entrambi sognatori sfortunati, affascinanti, misterioso il secondo, tenero il primo.
Ho trovato questo blog dopo aver letto tutto d'un fiato MARINA, ennessimo stupendo libro di questo autore, che crea atmosfere magiche in ogni romanzo e sa prenderti per mano, incuriosendoti senza mai abusare dei colpi di scena.

Mi trovo particolarmente d'accordo con queste parole:

"seguiamo la vita di Daniel per anni

all'ombra del fascino del libro e del suo autore, Julian Carax, ne

guardiamo i passi spiegarsi tra le vie e le ramblas di una città

notturna e spettrale o luminosa e mediterranea. ne spiamo la

trasformazione in giovane uomo e a volte ci perdiamo dietro a finte

piste, tranelli che l'autore semina per distrarre l'attenzione dalla ricerche."

Bel blog davvero, ti ho aggiunto ai blog da seguire e tra i preferiti del mio ;)
Saluti!

Silvia Azzaroli ha detto...

Mi ritrovo tantissimo in questa recensione, non ci si può non innamorare di Daniel o Julian, entrambi sognatori sfortunati, affascinanti, misterioso il secondo, tenero il primo.
Ho trovato questo blog dopo aver letto tutto d'un fiato MARINA, ennessimo stupendo libro di questo autore, che crea atmosfere magiche in ogni romanzo e sa prenderti per mano, incuriosendoti senza mai abusare dei colpi di scena.

Mi trovo particolarmente d'accordo con queste parole:

"seguiamo la vita di Daniel per anni

all'ombra del fascino del libro e del suo autore, Julian Carax, ne

guardiamo i passi spiegarsi tra le vie e le ramblas di una città

notturna e spettrale o luminosa e mediterranea. ne spiamo la

trasformazione in giovane uomo e a volte ci perdiamo dietro a finte

piste, tranelli che l'autore semina per distrarre l'attenzione dalla ricerche."

Bel blog davvero, ti ho aggiunto ai blog da seguire e tra i preferiti del mio ;)
Saluti!

Luca ha detto...

Uno dei romanzi moderni piu` belli che abbia mai letto. La scrittura di Zafon e` decisamente da lode mentre la storia e` articolata con una maestria rara. Raramente mi era capitato di essere tanto preso da una lettura. Il successo del libro e` decisamente meritato

Luca ha detto...

Uno dei romanzi moderni piu` belli che abbia mai letto. La scrittura di Zafon e` decisamente da lode mentre la storia e` articolata con una maestria rara. Raramente mi era capitato di essere tanto preso da una lettura. Il successo del libro e` decisamente meritato