Che fatica
28 gennaio 2007
Fatica il Barça in casa con il Celta Vigo ma alla fine porta a casa i 3 punti e con un punteggio abbastanza largo: 3 a 1.
Apre le marcature ancora Saviola (quanti gol in quest'ultimo periodo!), ma poi il Celta pareggia su rigore. Ancora su rigore (non c'era...) torniamo avanti al 75° (con Ronaldinho) e poi Giuly nel finale arrotonda il risultato.
Manteniamo quindi la vetta della Liga.
:-(
Ho appena preso una pugnalata: ho visto segnare Ibrahimovic. Ogni volta che lo vedo con quella maglia è così.
Innamoratevi!
27 gennaio 2007Nelle scorse settimane ho visto l'ultimo film di Benigni "La tigre e la neve": mi è piaciuto. A me in genere i suoi film piacciono e lo considero una sorta di genio vivente. Poi ieri mi capita di sentire in radio un monologo straordinario del film con sottofondo musicale. E' bellissimo. Come è bellissima la scena nel film.
Ho cercato un po' in rete e su YouTube ho trovato il monologo, la musica ed un video. Eccolo... Guardatelo, rilassatevi e ascoltate parole che sanno di poesia.
Un punto da Siviglia
25 gennaio 2007Elisa & Barça
22 gennaio 2007...il Barça batteva 3 a 0 al Camp Nou il debolissimo Nastic (gol di Saviola, Giuly e Iniesta) e tornava il testa alla classifica. Anche se a pari punti con Siviglia e Madrid, sperando di distanziarli nel recupero di mercoledì con il Betis.
Ancora Saviola!
17 gennaio 2007Brutta sconfitta
14 gennaio 2007
Perdiamo 3 a 1 il derby con l'Espanyol. Che botta!
Perdiamo con quella squadra lì che ha poco senso di esistere, che è pochissimo seguita, che si comporta da separata in una città orgogliosa di essere catalana.
Andiamo al Montjuic e perdiamo. Siamo messi maluccio, perchè abbiamo meritato di perdere.
E ha ragione Capello, che dice "stiamo andando male, ma abbiamo avuto fortuna". E' vero cavolo: fanno schifo ma sono ancora lì vicini.
E comunque occhio al Siviglia (che è ancora davanti) e al Valencia in gran recupero (5 vittorie di fila).
L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafon
13 gennaio 2007
Il miglior libro del 2006:
una piacevolissima lettura, ambientata in una struggente Barcellona, che mi ha lasciato incantato.
E quindi...
Il giorno dopo aver finito "L'ombra del vento" ho fatto una cosa che non avevo mai fatto prima. Ho sentito la voglia di consigliarlo a tutti i miei amici. E quindi ho scritto la mail che riporto qua sotto:
Ho letto un libro bellissimo, incantevole, struggente… mi va tanto di fare un po’ di “promozione letteraria” e quindi ve lo consiglio vivamente.. uno dei protagonisti si chiama Daniel ed il tutto è ambientato a Barcellona… queste due coincidenze mi avranno tratto in inganno? Credo di no… l’ho divorato in pochi giorni perché davvero sentivo crescere la voglia di seguirne le vicende… vi riporto sotto anche una bella recensione che ho trovato in internet… questa è l’occasione anche per mandarvi un grandissimo saluto!!! Ciao!
Un passo del libro:
"Mi abbandonai a quell'incantesimo fino a quando la brezza dell'alba lambì i vetri della finestra e i miei occhi affaticati si posarono sull'ultima pagina. Solo allora mi sdraiai sul letto, il libro appoggiato sul petto, e ascoltai i suoni della città addormentata posarsi sui tetti screziati di porpora. Il sonno e la stanchezza bussavano alla porta, ma io resistetti. Non volevo abbandonare la magia di quella storia né, per il momento, dire addio ai suoi protagonisti. Un giorno sentii dire a un cliente della libreria che poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli il cuore. L'eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale - non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo - prima o poi faremo ritorno."
Recensione trovata in internet:
allora.
ultimamente mi capita di imbattermi in libri strani.
questo forse ne è il principe.
un romanzo incredibile
bello e struggente.
magnetico
un gioco di scatole cinesi o di bambole russe
con storie che si incastrano l'una nell'altra
epoche e personaggi e ruoli che si confondono
destini che si intrecciano e si allontanano mai veramente.
le prime pagine del libro
sembrano appartenere ad un romanzo per fanciulli
uno di quei romanzi che si leggono da giovanissimi
ed in cui la scoperta di un tesoro o di un segreto (in questo caso un libro)
cambia il corso delle cose
e la vita del giovane protagonista.
questi attraverso una recherche testarda ed incredibile abbandonerà
l'infanzia e l'innocenza per giungere alle soglie della vita adulta
affrontando dolore e terrore, amore e perdita.
Daniel, il giovane protagonista di queste prime pagine, orfano di
madre, vive con il padre libraio nell'assenza e nel ricordo della
mamma in una Barcellona del 1945 franchista e ferita. la rivelazione
dell'esistenza del Cimitero dei Libri Dimenticati e la scoperta de
"L'ombra del vento" e del suo maledetto autore aprirà a Daniel il
labirinto di nuove strade, fornità al ragazzino le chiavi di
immaginabili porte. e questo inizio da libro fanciullesco
nasconde l'esca per una
anzi più storie
gotiche e macabre in cui la Vita e la Morte ,
Eros e Thanatos,
il passato ed il presente si contendono la scena.
le chiavi di lettura sono molteplici.
i tesori pure.
le coincidenze a volte irritanti
si risolvono in colpi di scena spesso ingenui ma ben orchestrati.
seguiamo la vita di Daniel per anni
all'ombra del fascino del libro e del suo autore, Julian Carax, ne
guardiamo i passi spiegarsi tra le vie e le ramblas di una città
notturna e spettrale o luminosa e mediterranea. ne spiamo la
trasformazione in giovane uomo e a volte ci perdiamo dietro a finte
piste, tranelli che l'autore semina per distrarre l'attenzione dalla
recherche.
alla fine resta l'inquietudine di una storia di fantasmi,
di odi, di famiglie distrutte, di destini al macero.
il finale che vola leggero
non toglie di dosso la sensazione che l'oblio non è mai a portata di
mano, che il surrealismo dei ricordi torna sempre ad influenzare il
ciclo delle esistenze. la speranza, la determinazione che
alla fine delle notti insonni
l'alba spazzerà i demoni anima ogni pagina ed ogni carattere.
in un modo o nell'altro emerge sempre un attaccamento alla vita.
donne fatali e bellissime,
giovanotti dal futuro radioso ed illusorio,
storie di amicizia profanata,
epoche contigue ma lontane anni luce nell'era del boom innovativo della
tecnologia,
il passaggio per le strade di una barcellona art nouveau e una parigi
bohémienne
fanno di questo libro un baule senza fondo o almeno con un doppio fondo.
un baule da illusionista.
rimangono la sensazione che la trama investigativa sia solo una scusa,
il cui meccaniscmo a volte pecca veramente di ingenuità,
per dipingere quadri di sensazioni,
atmosfere da film anni quaranta..
ah dimenticavo
è un libro che parla di libri, di librerie,
di scrittori ed editori,
di falò e del potere delle parole.
ma soprattutto di lettori.
non ci si può non innamorare di Daniel.
..
o di Julian.
ne consiglio al lettura. vivamente.
ma non cercatevi un giallo o un noir
(anche se potrebbe essere entrambi)
cercate il senso.
uno, se non tanti, ne scoverete sicuramente.
ps: contiene chicche di saggezza incredibile
ed il personaggio assolutamente imperdibile di Fermin ne è un pozzo
senza fine.
Lo hai letto? Ti è piaciuto? Commenta!
Saviola!
11 gennaio 2007
Ritorna la Liga...
07 gennaio 2007
E ripartiamo con pareggino in casa del Getafe (1 a 1) con gol su rigore di Xavi dopo il vantaggio dei padroni di casa. Con il Siviglia che perde a Saragozza era una buona occasione per agguantarli in vetta in attesa del recupero di campionato, invece rimaniamo dietro.
Oggi, oltre alle note assenze, mancavano anche Ronaldinho e Deco: c'era qualche problemino di formazione...
Vabbè, un punto è sempre meglio che niente.
Propositi per il 2007: la Maratona di New York
01 gennaio 2007
Da qualche giorno è comparso nella colonna qui a destra un conto alla rovescia sull'ora dello start della Maratona di New York 2007.
Non è lì per caso. E' lì perché per quest'anno ho preso una decisione shock! Voglio partecipare alla Maratona di New York. Voglio una sfida con me stesso, voglio un qualcosa di difficile, voglio dimostrarmi che con la volontà si va ovunque.
Non sono un atleta. Sono uno sportivo. Ho quasi sempre fatto sport. Ma da quando lavoro, e soprattutto da quando ho cambiato lavoro, il tempo dedicato allo sport si è ridotto fino quasi a sparire. Non so quando mi allenerò: la sera, all'alba. So che lo voglio fare.
Ho già scaricato tabelle e programmi. Con allenamenti 3 volte alla settimana da marzo si dovrebbe riuscire ad arrivare in forma per concludere la maratona di novembre. A marzo quindi via con gli allenamenti!
Ho già trovato 2 amici che dovrebbero seguirmi. Spero non solo a parole...