Ryanair, utili giù dell’85%! E la crisi del low cost…

29 luglio 2008
Posted by Daniele

Ieri Ryanair ha chiuso il trimestre (aprile- giugno) con l'utile in calo dell'85%. Il caro petrolio costa tanto alla low cost irlandese (+93% rispetto al 2007) con il combustibile che rappresenta la metà delle spese affrontate (contro il 36% di un anno fa).

Numeri impressionanti che sommati allo scenario che viene prospettato dagli addetti ai lavori (vedi articolo sotto) vede (purtroppo) nero per le compagnie low cost.

Già i prezzi si stanno alzando.. Io ad esempio ho acquistato settimana scorsa con Ryanair il ritorno a Milano da Roma a “zero euro – solo tasse”, ma alla fine ho pagato 48 €! Alle tasse si aggiungono 18 euro per il bagaglio (sto via 6 giorni e non riesco a far stare tutto sul trolley a mano), 6 per fare il check in, altri euro per commissioni carta di credito… Lo stesso volo 2 anni fa l’avrei pagato 15 euro…

Comunque, qui le previsioni tratte da Corriere.it:

Anche i rivoluzionari più sfrontati hanno i loro momenti difficili. Quello che ha dovuto ammettere ieri Michael O'Leary — l'irlandese che ha inventato Ryanair e negli anni scorsi ha preso d'assalto il mondo burocratico delle aerolinee europee tradizionali — è uno di questi.

È il riconoscimento della crisi: una faccia bella della globalizzazione, quella che ha fatto volare a basso costo milioni di persone che altrimenti non si sarebbero mosse da casa, è in guai seri. Il costo del cherosene, raddoppiato in un anno, rischia di mettere il punto finale al capitolo dei viaggi a Palma e a Edimburgo per un euro (più tasse), alla «nuova era» dell'aereo per tutti, alla moltiplicazione degli aeroporti. E alla «generazione low-cost», sacco a pelo non più on-the-road, non più in treno: senza fronzoli e posti numerati ma in aereo. Perché la caduta della compagnia irlandese non viene dagli errori di O'Leary. È che il mondo a basso costo si va spegnendo. E, come Ryanair, tutte le aerolinee a tariffe basse hanno un ginocchio a terra.

La settimana scorsa, la numero due del settore, easyJet, ha perso più del dieci per cento quando ha annunciato i suoi dati finanziari. Ed Air Berlin, la numero tre d'Europa che voleva sfidare in casa sua Lufthansa, è addirittura stata costretta a rinunciare all'acquisizione (contratto già siglato) di Condor, viaggi a lungo raggio. Per tutte le altre è la stessa cosa: il costo del carburante fa saltare il modello di business dei vettori low-cost, che vivono sulla capacità di riempire completamente i loro aerei partendo da tariffe bassissime. In una fase in cui il rallentamento dell'economia europea già riduce il numero di persone disposte a volare, l'esplosione del costo del cherosene provoca disastri.

Willie Walsh, concorrente interessato ma pur sempre numero uno di British Airways, sostiene che «l'era delle tariffe molto basse è dietro di noi, il settore non ha futuro se non fa entrare i costi nei prezzi», cioè se non fa pagare di più. In effetti, è quello che già si vede. Le offerte grandiose ci sono ancora, soprattutto nella pubblicità. Però, le compagnie cercano di aumentare le cosiddette «entrate ancillari », quelle che non vengono dal prezzo del biglietto. Ad esempio si stanno diffondendo a rapidità supersonica sovraprezzi per il costo del cherosene (ovviamente), per la prenotazione se non è fatta online, per caricare un bagaglio nella stiva, per riservare un certo posto a sedere, per usare la carta di credito, oltre al solito panino a pagamento.

Con il risultato che il costo reale, in teoria, può anche raddoppiare. Il problema è che — calcolano gli analisti del settore — ogni dieci per cento di aumento dei prezzi, il numero dei passeggeri cala del sei-sette per cento. Ragion per cui le compagnie low-cost, per non tradire se stesse, cercano anche di abbassare i loro costi operativi, che però sono già bassi e quindi spingono a soluzioni estreme.

Per consumare meno carburante gli aerei devono essere più leggeri. Per cui — riportava il settimanale tedesco Spiegel — molte aerolinee hanno ridotto la quantità di acqua che caricano sull'aereo (quella da usare nei bagni). Air India ha cambiato mansioni a piloti e attendenti di volo non magri. Germanwings — la compagnia low-cost della Lufthansa — è arrivata a eliminare i portacenere nelle cabine di pilotaggio (230 grammi). Misure disperate. In effetti, una certa disperazione circola: dall'inizio dell'anno, nel mondo sono fallite almeno 24 aerolinee, un'epidemia che a questa velocità non si era mai propagata. In più, le compagnie low-cost ridimensionano programmi e network: per la stagione invernale, Ryanair, easyJet e Air Berlin hanno ridotto il numero delle rotte che avevano previsto.

Riassunto: le tariffe, palesi e «ancillari », sono sempre meno low di qualche mese fa; i progetti di espansione sono ridimensionati e anzi i voli vengono ridotti; parecchie compagnie a basso costo probabilmente dovranno chiudere o vendersi ad altre con spalle più robuste. «Dopo questo periodo di consolidamento resteranno solo cinque aerolinee in Europa — prevede il capo del ramo tedesco di easyJet, John Kohlsaat — British Airways, Air France-Klm, Lufthansa, Ryanair e noi». Con una massiccia riduzione dei collegamenti e della concorrenza (di prezzo).

La stagione del volare facile, insomma, è avviata a finire. Tra l'altro, l'Unione europea sta preparando una direttiva sulla base della quale l'aviazione civile entrerà nella lista dei settori che dovranno pagare per le emissioni di anidride carbonica dal 2012: costerà alle aerolinee più di tre miliardi di euro l'anno e potrebbe fare a pezzi, definitivamente, gran parte delle compagnie a basso costo. E anche questa volta, forse, il sacco a pelo dovrà tornare nell'armadio.



Baustelle

28 luglio 2008
Posted by Daniele


Tempo fa un amico mi disse: "Conosci i Baustelle?". E io: "Mah, di nome sì. Però non saprei dirti che musica fanno".

Poi ho ascoltato, e sto ascoltando, il loro album Amen: spettacolo, bellissimo!

Qui la canzone che preferisco (Baudelaire):




Testata anche durante la corsa, funziona alla grande. Ti aiuta molto in queste:

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Corruzione e Giulio Tremonti

25 luglio 2008
Posted by Daniele


Nella classifica di Transparency International risulta che l’Italia in tema di mazzette e bustarelle è il Paese più corrotto dell’Occidente dopo Grecia e Polonia. E sta peggio anche di Macao, del Botswana ecc.

E cosa fa il nostro Giulio Tremonti? Decide di abolire l’Alto Commissariato per la lotta alla Corruzione, da pochissimo istituito anche a seguito di espressa richiesta dell’Europa.

Ottimo Giulio…

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Leggero

24 luglio 2008
Posted by Daniele


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Quanto è alto Renato Brunetta?

23 luglio 2008


Non è tanto una mia curiosità. Brunetta è talmente basso che sapere anche con precisione quanti cm è mi pare quasi eccessivo e offensivo. Ma cavolo, tutti i giorni su questo blog arriva gente da Google che sta cercando quanto è alto il nostro nano Renatino…

Quindi di fatto, siamo passati dal Brambillismo alla Brunetteide… E tutto ciò solo perché avevo scritto questo


Ora, venendo un secondo seri, se avete letto cosa avevo scritto su Brunetta magari sarete curiosi di sapere cosa penso oggi di lui. O, se non lo siete, diciamo che sono io a volervelo dire.

Allora, era e rimane un professore saccente, odioso e pieno di sé. Ma nel ruolo in cui lo hanno messo ben venga la sua strafottenza! Magari non raggiungerà l’obiettivo di far lavorare anche i dipendenti pubblici (retrograde resistenze sindacali, alti costi legati ai controlli sulle visite fiscali) ma almeno ha smosso le acque, gli ha messo un po’ di “paura”, ha lanciato messaggi forti e diretti verso chi prende lo stipendio per non far nulla dalla mattina alla sera.

Potrebbero essere solo annunci mediatici, impossibili da mettere in pratica. In questo momento non mi interessa, si vedrà nei prossimi mesi. Ciò che mi interessa è l’aver messo all’ordine del giorno ed aver attirato l’attenzione di tutti su un tema. Il dipendente statale non è e non deve essere un privilegiato. Si ammala il doppio di un dipendente privato? Timbra il cartellino e va a fare la spesa? Scalda la sedia e non fa nulla? Non può essere licenziato? Il servizio al cittadino è scadente? I dirigenti sono intoccabili?

Vai Renatino. Non fermarti agli slogan.

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Operazione Run Tune Up (Mezza di Bologna)

20 luglio 2008


Non scrivo sulla corsa da quasi un mese, dopo la mezza di Roma mi sono preso un po' di riposo attivo... Nel senso, un paio di uscite la settimana, senza particolari obiettivi...

Ora manca un mesetto e mezzo alla Mezza di Bologna (7 settembre) ed è il caso di tornare a fare le cose un po' più sul serio. L'obiettivo per settembre è ben chiaro nella mia testa e lo dico fin da ora: scendere sotto l'ora e 50.

Se riesco, dalla settimana prossima - udite udite - aggiungo una uscita settimanale; da 2 uscite si passa a 3. Fa abbastanza ridere, lo so, ma io sono un po' pigro. D'altronde ho preparato una maratona correndo 3 volte a settimana e una mezza maratona correndo 2 volte a settimana...

Ho trovato anche un bel programmino su Runner's world. Prevede 3 uscite: una con variazioni di ritmo (ripetute ma con recupero in corsa lenta, preferisco) molto impegnativa, una fondo medio e una uscita lunga.

Per determinare i ritmi da tenere nelle varie uscite era necessario stabilire il proprio ritmo su una gara di 5 km (ovviamente non ne ho mai fatte) e quindi ho dovuto fare un test.

Per farlo sono andato per la prima volta a correre in pista... Si trattava di fare per 3 volte 1.600 metri recuperando tra una prova e l'altra 1 minuto camminando. Allora, ho fatto il primi 1,6 km in 7:22 (4:36 al km), i secondi in 7:19 (4:34 al km) e i terzi in 7:02 (4:24 al km).

Vari calcoli, che risparmio, dicono che il mio ritmo su una gara di 5 km dovrebbe essere 4:40 (in effetti mi sembra plausibile) e quello è il ritmo che dovrei tenere nelle ripetute.

Ieri invece uscita di 16 km. E' andata direi bene, ritmo medio 5:20, fatica non eccessiva e ultimo km il più veloce di tutti. Ho tentato di tenere un ritmo regolare e più o meno ci sono riuscito (oscillazioni di ritmo non più di 10 secondi).




Adesso si tratta di vedere se riuscirò a mantenere i buoni propositi nelle prossime settimane...


Riccò positivo all'Epo

17 luglio 2008


Che schifo!!!

Confermo, straconfermo quello che scrivevo 1 anno fa.

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Un fatto privato

14 luglio 2008
Posted by Daniele

Raramente qui scendo nel mio profondo riportando fatti privati. E’ il mio modo di concepire questo spazio. Difendo la mia riservatezza nei confronti di fatti personali che non ritengo di dover rendere pubblici.

Ma ora mi sento di parlare di un fatto che mi sta toccando particolarmente perché triste, tristissimo.

Oggi se ne è andata una amica dei miei genitori. Si era sposata nello stesso giorno in cui si sono sposati mia mamma e mio babbo. C’era una amicizia ultra trentennale. E c’è stata una malattia che l’ha portata via in pochi mesi. Ha due figlie che hanno più o meno la mia età. Una sua figlia pochi anni fa (penso 3 o 4) ha perso il marito, stroncato da un male fulminate nel giro di pochissimi giorni. La morte lo portò via oggi. Se ne sono andati lo stesso giorno.

Perché un dolore così forte (un marito e una madre) in così poco tempo? Perché lo stesso giorno? Perché? Perché?

Penso a ciò che lascia e provo una profonda pena.

Penso a mia mamma, molto toccata dal peggiorare delle condizioni e che mi immagino come si senta alla notizia di oggi. Questa è la vita, sappiamo come va ma non siamo mai pronti ad affrontare certi avvenimenti. La banalità di apprezzare sempre e comunque quello che si ha oggi perché non si sa domani come andrà è una banalità che non dovremmo mai dimenticare.

Non so bene perché ho scritto tutto questo qui. Penso perché sono lontano da casa e certe cose quando non sei a casa sembrano quasi non riguardarti, non toccarti. Ma mi riguardano e mi toccano.

Ciao Ornella.




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Come una bestia feroce

Posted by Daniele

La vacanza, il mare, il relax rappresentano sempre un'ottima occasione per riprendere con le buone letture.

L'intenzione iniziale in realtà era quella di finire i due libri che avevo da un po' messo da parte, letti fino più o meno a metà:
Firmino di John Savage (sopravvalutato) e Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino (strano, spiazzante, interessante).

Purtroppo non li ritrovo più. Li ho cercati ovunque, spariti. La loro fine più probabile penso sia l'abbandono involontario all'aeroporto di Dublino o Londra o su un aereo. Boh, mi sembra strano. Però io no so dove cavolo siano finiti.


Allora, non potendo finire due storie che avevo già iniziato, ecco che ho cominciato un nuovo libro, che mi attendeva da tempo:
Come una bestia feroce di Edward Bunker.

Bunker ha passato più di metà della sua vita adulta in carcere. E' entrato nel penitenziario di San Quintino per la prima volta a 17 anni e ne ha poi passati 18 in cella, in tre periodi successivi. La sua è stata una vera vita criminale, metà passata nella delinquenza e l'altra metà passata a scrivere, facendo la rappresentazione criminale più potente di ogni tempo.

Come una bestia feroce è considerato il miglior libro mai scritto sui bassifondi di Los Angeles e sul crimine (così l'hanno definito, tra gli altri, Ellroy e Ammaniti).

Che dico io? Dico che mi è piaciuto, terribilmente. Crudo, potente, senza alcuna retorica. I dialoghi, la psicologia criminale, le descrizioni. Tutto si vive dal lato di chi ha vissuto da vicino quello che scrive. La parte finale è un crescendo in cui l'animo criminale, la lucida follia di certi momenti delinquenziali sono descritte in maniera tale da entrare nel profondo della mente e del cuore di chi sta compiendo certe gesta.

Sulla copertina del libro c'è scritto: "Ultimo avvertimento: diffidate, non uscirete intatti dal vostro incontro con Max Dembo". Se ne esce intatti, ma un po' scossi. E desiderosi di leggere gli altri libri di Bunker.

"Sebbene il mio corpo fosse esausto, la mente si rifiutava di rinunciare al turbine di pensieri. Più di ogni altra cosa mi concentrai sulla sensazione di essere vivo, sul soffio dell'aria condizionata che mi scivolava sul petto nudo, sul sapore e l'odore del mio sigaro, sulle pulsazioni del mio polso, sul dolore dei miei muscoli stanchi, sull'infinito lavorio del mio stomaco. A un certo punto, desiderando di provare il contatto con un altro essere vivente, accarezzai la spalla di Allison. La vita era preziosa. La vita era tutto ciò che contava. Ma se non la vivevi come volevi, ecco che all'improvviso non importava nulla."

"A essere sinceri, il fatto che avessi ucciso qualcuno non era una sorpresa. Molte volte, nel corso della mia vita, avevo deciso di uccidere, rifiutandomi di pensare al significato del mio gesto o alle sue conseguenze. In un'occasione o due avevo cercato di farlo in un'esplosione di rabbia, ma o non avevo trovato armi disponibili o la vittima era riuscita a cavarsela. L'idea di uccidere non mi aveva mai provocato crisi di coscienza. Il mio sistema di valori veniva dalla jungla del riformatorio e della prigione. Non avevo mai udito nessuno denunciare l'omicidio dal punto di vista morale. Qualcuno giudicava la violenza una cosa poco furba o stupida, però mai sbagliata o malvagia".


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Ferie & Born to run

06 luglio 2008


Da domani una settimana di ferie... :-)

E per riempire la mancanza di nuovi post, lascio il video che ho fatto a San Siro mentre il Boss si esibiva in Born to run. Qualcuno aveva chiesto un video in diretta con me in sottofondo che cantavo... Eccolo accontentato...



Regalo a Simone

05 luglio 2008
Posted by Daniele



Oggi è il compleanno di Simone, il top runner “irlandese” che ho avuto anche il piacere di conoscere personalmente a Dublino. Questo post è pubblicato per fargli gli auguri di buon compleanno e soprattutto per fargli un regalo: far rimbalzare ancor di più nel web la raccolta di beneficenza a cui si sta dedicando.

Simone correrà a settembre la Maratona di Berlino ed ha unito a questa gara una raccolta di fondi per un’associazione che si occupa di fibrosi cistica, ricerca e assistenza. L’obiettivo di raccolta che si è dato è 500 sterline. E’ possibile donare in tutta sicurezza usando la propria carta di credito. Qualsiasi importo, anche solo un euro, è gradito e contribuirà ad una validissima causa. Contribuiamo numerosi! Ciccate qui e donate!


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Lavoriamo di più, guadagnamo di meno

03 luglio 2008
Posted by Daniele


Alcuni dati impressionanti sul nostro povero Paese (fonte Sole 24 Ore):


In Italia i salari sono inferiori di quasi il 20% alla media Ocse. E il divario si allarga se si parla di potere d'acquisto (-22%). Questo è il quadro emerso nell'Outlook sull'Occupazione dell'Ocse (l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che riunisce i paesi più sviluppati).

Altri dati poco lusinghieri sono quello sull'occupazione femminile (ai livelli più bassi tra i paesi Ocse) e dei giovani che nel nostro Paese hanno forti difficoltà ad accedere al mondo del lavoro. Positivo invece il dato sulle ore lavorate. Nel 2007 gli italiani hanno lavorato in media 1.824 ore, 10 in più del 2006 (media Ocse 1.794).

In base ai dati pubblicati dall'Ocse, il salario medio loro annuo in Italia nel 2006 è stato pari a 31.995 dollari, inferiore del 19,5% rispetto ai 39.743 dollari che costituiscono la media Ocse, ma sotto anche la media dell'Europa (37.516 dollari), della Ue-15 (38.759) e anche della Ue-19 (36.706).

Se poi si considera il livello dei salari in termini di potere di acquisto, il dato italiano scende a 29.844 dollari, il 22% in meno rispetto ai 38.252 dollari della media Ocse e 34.322 della media europea.

Se a ciò aggiungiamo i prezzi assurdi con i quali dobbiamo quotidianamente fare i conti, il quadro è veramente deprimente. Ma le priorità si chiamano lodo Schifani, lodo Alfano, intercettazioni…

Stiamo tranquilli, stasera il nostro premier ci delizierà in diretta tv sulla bontà di ciò che sta facendo e come ci risolleverà…


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Liberata Ingrid Betancourt!

02 luglio 2008
Posted by Daniele


Quattro mesi fa avevo scritto questo.

Oggi Ingrid Betancourt è stata liberata! Si attendeva e si sperava da mesi questa conclusione, si temeva però anche una fine tragica. E' andata bene!

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Lippi bis

Posted by Daniele


Lippi è tornato in sella. Bisogna dargli atto che si assume un rischio.

Era diventato – in quanto allenatore campione del mondo – un intoccabile, un “eroe nazionale”, glorificato vita natural durante.

Invece si rimette in gioco, rischiando di rovinare (anche se nessuno gli toglierà l’aver vinto un Mondiale) l’acquisita intoccabilità.

In bocca al lupo quindi.

Io non sono entusiasta di un Lippi bis, ma sinceramente non vedo al momento alternative. Gli allenatori migliori sono piazzati e per me Donadoni non era all’altezza. Che Lippi sia allora.

Sono curioso di vedere chi sceglierà e chi accantonerà. Perché quel che è certo, non possiamo rimanere ancorati al nucleo dei Campioni del Mondo, ma servono innesti e vitalità nuove. Vedremo.

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