Ishmael Beah - Memorie di un soldato bambino

30 giugno 2007
Posted by Daniele

Il ragazzo che compare qui a sinistra è Ishmael Beah ed è l'autore di Memorie di un soldato bambino, libro che ho appena finito di leggere.

Ricordo l'imbarazzo con il quale Fabio Fazio l'aveva accolto ed intervistato qualche mese fa a "Che tempo che fa" (riporto sotto il video dell'intervista).

L'imbarazzo era dovuto al senso di assoluto rispetto e quasi alla volontà di scusarsi, a nome del mondo occidentale, per tutto ciò che questo ragazzo ha dovuto subire nella sua infanzia. Oggi capisco quell'imbarazzo. E potrebbe essere il mio.


Il libro mi ha accompagnato in questo ultimo mese. La lettura procedeva lentamente perchè ogni volta era come buttarsi in un incubo. Al peggio sembrava non esserci mai fine. Alla sofferenza sembrava non esserci rimedio.
E sempre il mio pensiero andava a chi ha trovato la forza per scrivere e raccontare ciò che ha passato.

Leggevo e pensavo in continuazione: "non è un romanzo, è successo davvero. Come si può sopportare tutto ciò? Come è possibile tale livello di barbarie? Perchè un bambino deve subire questo?".

Per dare un'idea: Ishmael deve scappare dalla sua casa, perde i genitori, perde i fratelli. E' costretto a fuggire nella foresta, è catturato dall'esercito governativo, imbottito di droga, educato all'orrore, all'omicidio, alla devastazione.

Ma alla fine il racconto è anche un ringraziamento all'opera dell'Unicef e delle Ong. Onore a chi impegna la propria vita ad aiutare chi ha bisogno.

Da oggi quando leggerò le notizie sul Darfur, sulle guerre civili, sui bambini soldato non potrò essere indifferente. La lettura di un libro così ti lascia il segno e ti rende consapevole del privilegio delle nostre vite.






Etichette:

Capello esonerato

28 giugno 2007
Posted by Daniele

Bene, molto bene. Così il Madrid tornerà a non vincere niente. Ma che bravi. Grazie.


Etichette: ,

Finalmente un leader

27 giugno 2007
Posted by Daniele


WALTER VELTRONI: grande ingresso. Grande carisma. Grande leadership. Sa parlare al cuore e sa suscitare emozioni. Benvenuto al timone. Per favore, lasciatelo fare.



Etichette:

Colloquio di lavoro

26 giugno 2007
Posted by Daniele

Vanity Fair con l'aiuto di 4 Direttori Risorse Umane (3 Italia, Clementoni, Pirelli e Vodafone) ha pubblicato un decalogo per fare bella figura in un colloquio di lavoro.

Lo pubblico molto volentieri perchè ritengo che sia ben fatto e centri veramente alcune regole indispensabili per ben figurare. Trovandomi spesso nel ruolo del selezionatore posso confermare che, al di là dei dati oggettivi del cv (che non possono essere modificati), molto si gioca sul proprio atteggiamento nel corso del colloquio.

Se chi si presenta di fronte a me si comporta così, diciamo che ha buone possibilità di farcela:

  • Curriculum breve. Siate essenziali, chiari e concisi.
  • Setacciate internet. Prima del colloquio raccogliete sul web più informazioni possibili sull'azienda.
  • Arrivate puntuali. Ritardare anche di pochi minuti è indice di irresponsabilità, arrivare in anticipo tradisce ansia da prestazione.
  • Niente tacchi. Per le donne sconsigliati look troppo spinti e minigonne, gli uomini evitino i jeans.
  • Siate tecnologici. Indica apertura al cambiamento e innovazione.
  • Non ridete. Durante l'intervista date un'immagine socievole e sorridente, ma non troppo.
  • La sincerità paga. Siate sinceri anche sui vostri difetti: il selezionatore è lì per scovare eventuali bugie.
  • Non siate timidi. Intervenite durante il colloquio e fate domande sulla posizione offerta.
  • Espansivi ma non troppo. Giusto parlare e dialogare molto , ma mai interrompere il selezionatore.
  • Modestia. Anche se si ha già esperienza, l'atteggiamento del tipo "ho voglia di imparare" paga sempre.

Etichette:

Alla grande!

23 giugno 2007
Posted by Daniele

Sensazioni ottime!



Complimenti

Posted by Daniele

Finalmente qualcuno ha messo su YouTube un video con spezzoni dal film "Volevo solo dormirle addosso" (a proposito, ne consiglio la visione) e posso così pubblicare un post che avevo in mente da tempo.

Mi serviva un illuminate passaggio del film. E ora c'è. Vedete il video e dopo 25 secondi inizia la parte che mi interessa e capirete che cosa voglio comunicare.

Guardate, pensate e agite. Ricordiamocene ogni tanto. COMPLIMENTI.



Etichette: ,

Henry è del Barcellona

22 giugno 2007
Posted by Daniele


Tutti i siti online dei giornali spagnoli stanno lanciando la notizia che Henry è stato acquistato dal Barça!

Che colpo!!! (Sperando che ciò però non sia il preludio alla cessione di Eto'o o Ronaldinho...)

Update 23/06/07 ore 10:09

Henry conferma la notizia: "Non è stato ancora firmato nulla - spiega - e devo ancora sostenere le visite mediche lunedì, ma è vero che ho scelto Barcellona. Firmerò per le prossime quattro stagioni. È stata una scelta dettata dalla storia del Barça, dal calcio che pratica e dalla presenza di Frank Rijkaard con il quale sono cresciuto..."




Etichette:

Gli onesti

20 giugno 2007
Posted by Daniele

Covisoc: Inter senza requisiti per il campionato 2005-2006

L'Inter nel mirino della commissione per la vigilanza sulle società calcistiche. "L'equilibrio finanziario sarebbe saltato - sostiene la Commissione di vigilanza sulle società calcistiche - se la società avesse evidenziato le perdite connesse alle plusvalenze fittizie". Dunque i nerazzurri "non avrebbero superato i parametri chiesti dalla Covisoc per l'iscrizione al campionato 2005-2006", torneo vinto poi dagli undici di Mancini 'a tavolino' per la squalifica della Juventus.

Il documento è stato portato dal pm milanese Carlo Nocerino che, in queste ore, sta notificando l'avviso di chiusura delle indagini per il presidente dell'Inter Massimo Moratti, l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, due dirigenti nerazzurri, Rinaldi Ghelfi e Mauro Gambaro, accusati di falso in bilancio.

I fatti risalgono al periodo tra il 2003 e il 2005 e sono relativi a scambi di calciatori non di prima fila tra Milan e Inter. Il valore degli atleti sarebbe stato gonfiato ad arte per ottenere delle plusvalenze e 'abbellire' i bilanci. L'inchiesta era nata da un esposto presentato dall' ex presidente del Bologna, Giuseppe Gazzoni Frascara, alla magistratura di Roma e poi trasmesso alla Procura di Milano per quanto riguarda Milan e Inter.

(Repubblica.it)

 

Capello

18 giugno 2007
Posted by Daniele

Premesso che la mia antipatia deriva dai tempi e dai modi in cui ha abbandonato la Juve l'anno scorso. Premesso che l'antipatia è cresciuta dal fatto che ha scelto di andare al rivale per antonomasia del Barça, il Real Madrid. Premesso che ha vinto la Liga perchè il Barça gliel'ha gentilmente regalata.

Tutto ciò premesso, devo pur ammettere che la stagione a Madrid è stata durissima per Capello e lui (e penso proprio che solo lui poteva) ha resistito fino a godersi poi il trionfo finale.

Riporto sotto un articolo di Roberto Beccantini apparso sulla Stampa che sintetizza bene l'anno vissuto a Madrid. Io leggevo i giornali spagnoli e devo dire che veramente nel momento di buio c'era un clima pazzesco di ostilità nei confronti di Capello. Era sbeffeggiato e deriso. Ma alla fine ha vinto lui.

E poi con la frase sulla Juve (sotto riportata in grassetto) mi torna un po' più simpatico...


Adesso che il suo Real «feo y aburrido», brutto e noioso, ha conquistato in volata la Liga numero trenta, la prima dal 2003, Fabio Capello ha diritto alle scuse di una classe giornalistica senza memoria, una consorteria ondivaga e un po’ cialtrona che si è attaccata a tutto, anche all’uomo, pur di demolire l’allenatore. Là dove aveva fallito Arrigo Sacchi, per il quale Florentino Perez aveva coniato una carica che in 105 anni di storia nessuno aveva coperto, «director de futbol», il duro di Pieris ha scolpito l’ennesimo capolavoro. Claro, il Barcellona dell’ex allievo Frank Rijkaard gli ha dato una mano, ma una mano non basta se non sei forte di tuo, se non sai bloccare la lavatrice dentro la quale il destino ti ha ficcato; se, fuor di metafora, non sei Capello. Un uomo solo al comando, e probabilmente, per come ha deciso di vivere il mestiere, il più solo dei comandanti. Tranne quando vince.


Hanno passato la notte a Cibeles, la fontana che il madridismo ha trasformato nel suo parco giochi, a festeggiare una cosa che, a febbraio, nessuno osava immaginare: per pudore o per sfinimento, non importa. Capello era stato scelto da un presidente, Ramon Calderon, eletto al limite del broglio. Circondato e protetto dalla sua tribù - Italo Galbiati e i due Franco: Baldini e Tancredi - Fabio ha tirato su il ponte levatoio. Volete che me ne vada? Licenziatemi. Non mi dimetterò mai. Questione di soldi. Fabio scappa dalle piazze, non dagli stipendi. Mollò Roma dopo aver giurato che mai e poi mai sarebbe andato alla Juve: della quale parlava, più o meno, come ne avrebbe parlato il procuratore Palazzi nella requisitoria di Calciopoli. Dribblò e mortificò il popolo juventino non prima di aver garantito che «ci saremmo divertiti» quando lo scandalo sarebbe arrivato a sentenza. Professionisti tutti d’un prezzo, si chiamano così. Capaci di scampare a un’eliminazione negli ottavi di Champions (Bayern), a un pre-contratto offerto e firmato dal successore designato, Bernd Schuster, ai giochi sporchi di Predrag Mijatovic e al voltafaccia del padrone.


«Capello bis, un ritorno che non paga», si titolava, giulivi, a fine gennaio. E invece ha pagato: e come. Mai, in carriera, aveva vinto lo scudetto in rimonta. Mai. Nemmeno nel 1997, l’anno del suo primo «aliron». Milan, Roma, Real, Juve: subito in testa, e poi chirurgico gestore di vantaggi, risorse, umori. Rileggere la «temporada» di don Fabio aiuta a capire la scorza del domatore. I tifosi lo detestavano. I giornali della capitale erano tutti una presa in giro, cartoni animati e figurine delle sue figuracce. Capello come un pupazzo senza arte né parte, le mascelle che toccavano terra, la bazza che sembrava un bidone. Sino al dito medio che, poco conciliante, dedicò a un pugno di tifosi la sera della vittoria-salvezza contro il Saragozza, all’andata. Censurato, chiese scusa. Quando lasciò partire Ronaldo, bastarono due gol a Siena - due, come Maccarone - perché la critica gli saltasse al collo. Cassano ne imitò i tic e i vezzi, e i servi fecero la ola. In combutta con Calderon mise fuori squadra Beckham, che aveva appena firmato per i Los Angeles Galaxy, e la classifica precipitò. Venne accusato di mobbing da Helguera e contestato, addirittura, da uno dei suoi discepoli più affezionati, Emerson. Nella polveriera del Real, Capello era un candelotto di dinamite, non l’artificiere di cui ci sarebbe stato bisogno. Non c’era sondaggio o referendum che non lo collocasse ai minimi storici.


D’improvviso, è successo qualcosa. Van Nistelrooy si è messo a segnare e di Ronaldo al Milan non ha più parlato nessuno. Nemmeno di Cassano, dopo l’arrivo e il rendimento di Higuain. Beckham è tornato, e per tre mesi ha giocato da dio. «Ho sbagliato», ha confessato Fabio. «Capello è un grande», ha chiosato l’inglese in tutte le lingue. Il Real ha ritrovato un’anima. L’anima del suo precettore. Quanto al gioco, siamo ancora lontano dalla tradizione, ma se pensiamo all’ibrido che era il Real di Luxemburgo e Sacchi, un club fondato sui nomi dei giocatori, nemmeno sui giocatori, la differenza che balza all’occhio è clamorosa.


Avviso ai naviganti: «Per me - ringhia in conferenza, a champagne ancora gocciolante - con questo gli scudetti sono nove. Come Nedved, sento miei anche i due della Juventus. Li avevamo vinti sul campo. Meritatamente. Se poi un giorno hanno messo lì un certo signor Rossi e costui ha deciso in un’altra maniera, cavoli suoi. Già che ci siamo, lasciatemi togliere una spina. Quando in Supercoppa l’Inter ci battè 1-0 a Torino, ricordate?, a noi annullarono un gol regolarissimo (di Trezeguet). Arbitrava proprio De Santis. Strano: nessuno di "loro" disse beo. Ripeto: ho vinto nove campionati, quattro al Milan, uno alla Roma, due alla Juve, due al Real. Capito?».


Etichette:

Titolo al Madrid

17 giugno 2007
Posted by Daniele

Un Real Madrid inguardabile batte il Maiorca e vince la Liga.

Stava accadendo il miracolo, il Maiorca vinceva al Bernabeu. Al 10° del secondo tempo sul punteggio di 1 a 0 il Maiorca si mangia un gol colossale per raddoppiare. E lì ho capito come sarebbe finita...

Il Barça non ha perso la Liga oggi ma nelle mille occasioni buttate al vento. Mi dispiace solo che vince il campionato Capello e soprattutto con grande fortuna e senza dimostrare di essere più forte.

Vasco Rossi: "La compagnia"

16 giugno 2007
Posted by Daniele

Non avrei mai pensato di arrivare a scrivere qualcosa a favore di Vasco Rossi. Ha un modo di fare, di vivere, di atteggiarsi molto lontano da me. L'ho sempre abbastanza mal visto. Sono stato a molti concerti, ma proprio per scelta non sono mai voluto andare ad un suo concerto (anche se so che ne uscirei soddisfatto per le sue belle canzoni).

Ma cavolo, non sbaglia un colpo. Non sbaglia una canzone, una produzione, una cover.

Eccolo ora uscito con il rifacimento de "La compagnia" di Lucio Battisti. Per me è stata rifatta alla grande. Quando ci vuole, ci vuole: grande Vasco!

Etichette:

Ancora su Michela Brambilla

12 giugno 2007
Posted by Daniele

Purtroppo non posso esimermi dal parlarne ancora. Perchè la nostra signora va avanti e addirittura fonda, con l'aiuto di Mediaset, la "tv delle libertà". Beh, in effetti se ne sentiva la necessità. Grazie di esistere cara Brambilla.


Riporto sotto il commento di Aldo Grasso apparso oggi sul Corriere. Ironico e molto calzante.


Un po' Vanna Marchi, un po' casalinga disperata.


Studio impeccabile, luci e scenografie curate: partono i palinsesti della nuova tv. All'insegna del «piove governo ladro»...

Alle 15 in punto arriva la benedizione di Silvio Berlusconi. «È qui la festa?» s'informa il Presidente. «La festa è appena cominciata» risponde Maria Vittoria Brambilla, attingendo anche lei al grande repertorio della canzone italiana. Berlusconi, prima di rivendicare al suo governo le molte cose fatte e criticare l'attuale per le molte cose non fatte, consacra la tv delle Libertà: «La nascita di una nuova tv è fonte di pluralismo, serve a far circolare le idee. La vostra è una tv diversa, non è la voce del Palazzo ma quella della Gente».

MVB si congratula della bella improvvisata. Ieri, sul Canale Sky UnoSat (862), è nata la tv dei Circoli della Libertà. Un grande cielo azzurro, appena striato da nuvole, fa da sfondo a uno studio da tg, molto bello e molto professionale. Come spesso succede agli esordi, c'è un po' di incertezza. Antonia, la conduttrice, sbaglia qualche sguardo in camera, i collegamenti incontrano alcuni inevitabili intoppi, ma ormai ci siamo: i cittadini, il popolo, la gente hanno finalmente uno strumento per farsi sentire.

MVB sembra fatta apposta per accrescere la contentezza di chi la frequenta. È affascinante, decisa, piena di vita, ama molto i cristiani ma anche gli animali. La sua tv invece sembra fatta apposta per cavalcare la scontentezza, per accrescere il malumore, per dare spazio alle proteste. Primo tema affrontato è l'emergenza droga. Ci vuole fermezza o tolleranza? Le nostre grandi tv in casi del genere come si comportano? Di solito fanno un servizio, invitano in studio alcuni ospiti e incaricano il conduttore di tirare le fila.

Anche la tv della Libertà fa così: c'è il signor Mario Benusiglio, che in famiglia ha avuto problemi con una figlia, c'è il giornalista Pierpaolo Maurizio, c'è anche un medico di famiglia. Lo schema deve averlo suggerito Dede Cavalleri, che ha appena lasciato le news di Mediaset; la bozza invece l'ha fornita direttamente Giorgio Medail, indimenticabile autore di «Vox populi», una trasmissione che offriva il microfono alla gente di strada per cavalcare la protesta in vista delle elezioni. Nonostante il cielo azzurro, i tailleur giusti, la luce festosa, la tv potrebbe chiamarsi «Piove, governo ladro!». Il modello linguistico infatti è questo: si pone un tema, si cavalca la protesta, si invoca fermezza, tanta fermezza, si dà colpa di tutto ai politici che ci governano, si lascia l'ultima parola a MVB.

L'ultima parola quasi sempre coincide, guarda caso, con l'ultima proposta di legge di MVB: tolleranza zero, lotta alla pressione fiscale, sicurezza. Se una signora telefona, «come donna e come mamma», MVB risponde : «Lei, cara signora, ha centrato il problema». Come da scaletta. Del resto, MVB lo aveva promesso al Presidente: «Noi non manderemo in onda la fiction ma solo la voce del Paese». Un solo, modesto consiglio: MVB deve decidersi, essere più se stessa. Quando vuol mettere le cose a posto, infatti, sembra Bree Van De Kamp, la più pragmatica fra le casalinghe disperate; quando «vende» il prodotto libertà sembra Vanna Marchi. Sarà per via del colore dei capelli?

Aldo Grasso

Se sei capitato qui per caso, aiuta questo blog a guarire dal BRAMBILLISMO. Clicca QUI. Grazie!

Urliamo tutti insieme NO!!

10 giugno 2007
Posted by Daniele

Ritrovo in un commento ad un mio post questo messaggio:

Ciao sono Fabio, presidente della Banca dei Favori. Scusa se prendo spazio nel tuo blog per una mia segnalazione, ma noi della Banca dei Favori abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti, anzi sono i bambini di tutto il mondo ad avere bisogno di aiuto...

Il 23 giugno sarà la giornata mondiale dell'orgoglio pedofilo...non ci sarebbe altro da aggiungere a questo orrore...firmiamo tutti l'appello per fermare questa oscenità e accendiamo una fiaccola per i piccolini a cui vengono distrutte le vite da parte dei nuovi orchi...

ti ringrazio e mi scuso per l'intromissione. Saluti

E invece sono io Fabio che ringrazio te per il commento e la segnalazione. Grazie. E per quel poco che posso rilancio qui il tuo appello.

QUI si può firmare l'appello e QUI si può accendere la candela.

Etichette:

Liga buttata via!

Posted by Daniele


Un suicidio. Un distastro. Un'assurdità.

Al minuto 89 la Liga era saldamente nelle mani del Barça. E in quello stesso minuto al Camp Nou l'Espanyol segna il gol del 2 a 2 e a Saragozza Van Nistelrooy pareggia per il Real Madrid.

Pazzia allo stato puro. Ancora una volta il Barça incassa un gol nei minuti finali (vedi Betis) e butta via un campionato vinto. Non sto a guardare il gol del pari del Madrid. Il Barça non doveva prendere quel gol.

In un Camp Nou stracolmo, pazzo di gioia per ciò che stava accadendo, una squadra che non ha concesso una sola azione da gol all'Espanyol nel secondo tempo, che ha creato (e divorato) occasioni non può farsi sorprendere al 90°. E quindi butta via la Liga e merita di perderla.

Tutto stava andando nella direzione giusta: il Madrid che non vinceva a Saragozza, il Siviglia idem a Maiorca, un Messi che segnava una doppietta e si rendeva ancora emulo di Maradona con un gol di mano uguale a la "Mano de Dios" di Diego al Mondiale 86 (vedi video sotto).

Ma tutto ciò non è bastato. Al minuto 89 il Barça decide di regalare il campionato a Capello. Che ringrazia: "Dobbiamo ringraziare Tamudo e l'Espanyol".


Ora rimane solo un miracolo.


Ver el resto de goles en GolesTV.com



Etichette: , , ,

In gioco la Liga

09 giugno 2007
Posted by Daniele


Alle 21 tutte in campo contemporaneamente le squadre che si giocano la Liga. Vinciamo il derby con l'Espanyol e vediamo che succede. Forza!

Etichette: , ,

Non è uno scherzo (purtroppo)

08 giugno 2007
Posted by Daniele

Lettera inviata al Presidente del Senato Marini:

"Ci rivolgiamo a voi con una richiesta di miglioramento della qualità della vita in Senato. La buvette non è provvista di gelati. Noi pensiamo che sarebbe utile che lo fosse e siamo certi di interpretare in questo il desiderio di molti. E' possibile provvedere? Si tratterebbe di adeguare i servizi del Senato alle esigenze della normale vita quotidiana delle persone. In attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti".

Firmata Rocco Buttiglione (Senatore Udc) - Albertina Soliani (Senatrice Ulivo)


Non ho da aggiungere alcun commento. Si commenta da sola.


P.S.
Ho acquistato il libro "La casta" di Stella e Rizzo. Quando l'avrò letto ne parlerò. Ma qualche spezzone mi ha già fatto rabbrividire (oltre che arrabbiare). In genere siamo un popolo di furbi e i politici sono i più furbi dei furbi. Ma veramente leggendo questo libro si rimane troppo indignati.


Etichette:

Tutto il mondo è paese

07 giugno 2007
Posted by Daniele


Da Repubblica.it:


USA: PARIS HILTON AI DOMICILIARI PER MOTIVI DI SALUTE


La scarcerazione dopo appena tre giorni di cella e' stata concessa a Paris Hilton per motivi di salute: lo hanno precisato in conferenza stampa fonti dell'ufficio dello sceriffo per la contea di Los Angeles, competente per territorio in quanto e' alle porte della megalopoli californiana che, a Lynwood, si trova il 'Century Regional Detention Facility' dove lunedi' di buon'ora la 26enne ereditiera-salottiera-aspirante starlette era entrata con gran battage dei mass media.


Non e' stata specificata la natura dei malanni che hanno consentito alla giovane e discussa vip di uscire di prigione dopo appena tre giorni dei 23 che avrebbe dovuto espiare, recidiva, per guida senza patente e in stato di ubriachezza; pena gia' scontata rispetto ai 45 giorni di reclusione che le erano stati inflitti in origine. Hilton non potra' comunque tornare ad andarsene a zonzo, magari al volante della lussuosa Bentley sulla quale era stata di nuovo 'beccata', in condizioni impresentabili, lo scorso febbraio: dovra' invece trascorrere i prossimi quaranta giorni agli arresti domiciliari, indossando una cavigliera elettronica che consenta alle autorita' di poterla costantemente localizzare.


Ulteriore concessione alla titolare dell'omonima catena alberghiera, le saranno conteggiati cinque giorni come se li avesse trascorsi per intero dietro alle sbarre: persino domenica scorsa, nonostante Hilton quella sera si trovasse a Hollywood per presenziare alla consegna degli 'Mtv Movie Awards'; e anche oggi, benche' in mattinata fosse gia' fuori.


Una parvenza di severità si trasforma in farsa mediatica.


Etichette:

Fantastica Siena - Roma

06 giugno 2007
Posted by Daniele

Seguo il basket un po' distrattamente (a parte l'avventura NBA del Mago Bargnani, di cui so quasi tutto) ma durante i playoff l'attenzione aumenta. Ieri sera ho visto la semifinale Montepaschi Siena - Lottomatica Roma. E' stata una partita memorabile. Decisa dopo ben 3 tempi supplementari.

Intensità, ritmo, pressione, pubblico, tensione, tattica. C'era tutto! Ha vinto Siena, ma questo è un dettaglio. A vincere è stato il basket!


Etichette:

Fatica/3

03 giugno 2007
Posted by Daniele

Fine del terzo mese di allenamenti. Questo mese è quello (l'ho già scritto) in cui ho corso per la prima volta in vita mia per un'ora consecutiva. Se qualcuno me lo avesse detto in tempi non sospetti l'anno scorso l'avrei preso per matto. Io? Un'ora di corsa? Ma per favore...

Invece ormai l'ora di corsa è quasi la norma. Ed anzi sabato scorso sono arrivato a correre un'ora e un quarto (arrivato stanco morto...).

Comunque questo mese è stato veramente duro. Ci sono stati i primi giorni di grande caldo, ci sono le distanze che si allungano, c'è l'impegno fisso inderogabile ogni settimana.

Ho scoperto poi che il fatto che corro oltre un'ora non significa che la prima mezzora diventa una pura formalità. Purtroppo si fatica abbastanza presto ed è sempre abbastanza duro completare il minutaggio previsto. Alcuni giorni ero un po' sconfortato mentre correvo e la sicurezza che tutto andrà bene (sbandierata lo scorso mese) un po' mi abbandonava.

Però poi quando completi l'allenamento previsto ti senti stanco sì, ma felice e forte come un leone. Le sensazioni post corsa sono veramente bellissime.

Avanti così, mancano 154 giorni alla Maratona. Sembrano molti ma a me sembran pochi...

Top Model

02 giugno 2007
Posted by Daniele

Come una ragazza normale può diventare una super top da copertina:

Etichette:

Erasmus

01 giugno 2007
Posted by Daniele

In queste ultime settimane si è fatto un gran parlare di Erasmus, dato che quest'anno ne ricorre il ventennale. Prodi addirittura ha detto che dovrebbe essere reso obbligatorio (una provocazione ovviamente irrealizzabile). Ma comunque nella grande maggioranza se ne è parlato in termini più che positivi.

Si parla molto di Erasmus anche nella rubrica
Italians di Beppe Severgnini sul Corriere della Sera. Fra le varie lettere che sono state pubblicate ne riporto sotto una che, secondo me, riepiloga molto bene che cosa è l'Erasmus e cosa può rappresentare nella vita di uno studente.


Cos’è l’Erasmus in 10 punti

Ciao Beppe,
si sta parlando tanto nell’ultimo periodo del Progetto Erasmus e del suo ventennale. Non posso esimermi dal partecipare alla discussione perché Erasmus è:

1) all’inizio paura dell’ignoto e del cambiamento, per cui sono ottime le scuse dei soldi - pochi (si può lavorare prima e metterli da parte o lavorare nel paese ospitante) e degli esami - tanti (meglio laurearsi qualche mese dopo, avendo arricchito la propria vita di nuove esperienze) che, essendo problemi veritieri, sotto alcuni aspetti sono degli ottimi paraventi per non affrontare quella sensazione di terrore, misto ad euforia, che prima di partire ti prende. Eppure mai come in questa circostanza vale la frase di Coelho “vinci le tue paure scoprirai meraviglie”;

2) opportunità di crescita e conoscenza, affronti da solo convivenze multiple con persone provenienti da tutto il mondo che ti porta a vedere la realtà da tanti punti di vista e ad adattarti ad abitudini e situazioni inimmaginabili, soprattutto per noi italiani così “perfettini”, sotto certi aspetti;

3) divertimento e sensazione di eterna vacanza, perché le emozioni sono a mille per tutto il periodo, un po’ come avviene in vacanza quando in poco tempo si è bombardati da tanti stimoli;

4) imparare a pensare e parlare in un’altra lingua, e ti accorgi come questo sforzo ti insegni ad essere flessibile in tutto e a capire di più gli altri;

5) una sfida con te stesso, e quando la vinci ti dà una sensazione di sicurezza, che non è arroganza, bensì consapevolezza che la tua vita è nelle tue mani;

6) amore/amicizia multi-culturali che, come tutte gli amori/amicizie, si dividono in quelli che superano il tempo e lo spazio e quelli che rimangono legati a quel periodo e basta;

7) nostalgia quando si ritorna e non ci si ritrova più nelle abitudini pre-Erasmus;

8) una mentalità che cresce con chi ha condiviso questa esperienza;

9) il superamento delle nazionalità per parlare di individualità, all’inizio si è italiani, spagnoli, americani poi si è Enza, Alfonso, Michelle etc...

10) un’esperienza di vita, e fra queste è una delle MIGLIORI.

Enza Ferraro



Etichette: