Cose strane sulla corsa
11 settembre 2007La settimana scorsa ho fatto i 2 allenamenti infrasettimanali più veloci di sempre (tratti da un'ora ciascuno). Il martedì in un'ora ho corso 11 km e 600 metri al ritmo di 5:10 al km. Mentre correvo mi osservavo, stentavo a credere a come andassi bene e in scioltezza. Ho fatto addirittura 2 km assieme a "quelli che corrono davvero" (4:25 e 4:35 al km). In forma smagliante.
Arrivo al lungo di sabato psicologicamente carico. Sono in forma, andrà alla grande. Invece è stata molto dura. Dopo la prima ora le sensazioni non erano quelle solite dei lunghi precedenti (anche se il ritmo era volutamente molto lento). Arrivo abbastanza bene alle 2 ore però poi aggiungere i 40 minuti previsti è stata un'impresa. Gambe durissime. Anche mentalmente un po' mollavo perchè pensavo sarebbe andata meglio. Comunque, nonostante tutto, ho concluso. Un po' deluso.
Appuntamento il 22 settembre quando per la prima volta dovrò toccare le 3 ore...
3 commenti:
- Furio ha detto...
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Ciao Daniele, magari non avevi smaltito bene gli allenamenti veloci in settimana; se non esageri alzando i ritmi la forma non la perdi, x una maratona cerca di più la quantità che la qualità ;)
- 11 settembre, 2007 20:31
- Irene ha detto...
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Ammiro le persone che con tanta costanza e tenacia portano avanti un progetto del genere. Seguo anche le imprese di un altro ragazzo che guarda un po' si chiama Daniele come te... ti avevo segnalato il sito web in un post. complimenti... penso che ciò fortifichi sia il fisico ma soprattutto anche il carattere.
Buona continuazione dei tuoi allenamenti - 12 settembre, 2007 20:05
- Lanfree Chess ha detto...
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Abituarsi a correre il lunghissimo lentamente!
Per quanto riguarda le impostazioni delle andature sui lungo lenti sulla base dei parametri scritti da Pizzolato non li considero. Per me i dati scritti sono puramente statistici e variano a seconda della condizione dell’atleta e anche della stagione circostante. Ci sono della differenze abissali tra la corsa d’inverno, in autuno o in estate e primavera. I ritmi ad esempio che io tengo li avvicino il più possibile alle potenzialità del momento che sto vivendo. In questo periodo che sto bene per me il LL equivale ad andare a 5 al km. Per la corsa di rigenerazione o defaticamento vado ad andature ancora più lente. Ad esempio io sono il cultore della corsa lentissima, quasi camminando in modo da abituare l’organismo al consumo lipidico, Perché? Per diminuire o limitare come dice Speciani nella maratona il consumo di glicogeno senza finire le scorte e andare in bonking. E’ vero anche che per correre la maratona avvicinandosi al muro delle tre ore bisogna sicuramente abituarsi a fare lavori di qualità per tenere ritmi nei quali non si è abituati. Il fartlek, le ripetute con il recupero attivo sono una manna per abituarsi anche ad andare a velocità che diversamente non si riesce a sostenere. in preparazione della maratona di Firenze utilizzerò la tabella Greif che già l'anno scorso mi ha permesso di scendere sotto il muro delle 3h30'. - 14 settembre, 2007 17:21