Erasmus

01 giugno 2007
Posted by Daniele

In queste ultime settimane si è fatto un gran parlare di Erasmus, dato che quest'anno ne ricorre il ventennale. Prodi addirittura ha detto che dovrebbe essere reso obbligatorio (una provocazione ovviamente irrealizzabile). Ma comunque nella grande maggioranza se ne è parlato in termini più che positivi.

Si parla molto di Erasmus anche nella rubrica
Italians di Beppe Severgnini sul Corriere della Sera. Fra le varie lettere che sono state pubblicate ne riporto sotto una che, secondo me, riepiloga molto bene che cosa è l'Erasmus e cosa può rappresentare nella vita di uno studente.


Cos’è l’Erasmus in 10 punti

Ciao Beppe,
si sta parlando tanto nell’ultimo periodo del Progetto Erasmus e del suo ventennale. Non posso esimermi dal partecipare alla discussione perché Erasmus è:

1) all’inizio paura dell’ignoto e del cambiamento, per cui sono ottime le scuse dei soldi - pochi (si può lavorare prima e metterli da parte o lavorare nel paese ospitante) e degli esami - tanti (meglio laurearsi qualche mese dopo, avendo arricchito la propria vita di nuove esperienze) che, essendo problemi veritieri, sotto alcuni aspetti sono degli ottimi paraventi per non affrontare quella sensazione di terrore, misto ad euforia, che prima di partire ti prende. Eppure mai come in questa circostanza vale la frase di Coelho “vinci le tue paure scoprirai meraviglie”;

2) opportunità di crescita e conoscenza, affronti da solo convivenze multiple con persone provenienti da tutto il mondo che ti porta a vedere la realtà da tanti punti di vista e ad adattarti ad abitudini e situazioni inimmaginabili, soprattutto per noi italiani così “perfettini”, sotto certi aspetti;

3) divertimento e sensazione di eterna vacanza, perché le emozioni sono a mille per tutto il periodo, un po’ come avviene in vacanza quando in poco tempo si è bombardati da tanti stimoli;

4) imparare a pensare e parlare in un’altra lingua, e ti accorgi come questo sforzo ti insegni ad essere flessibile in tutto e a capire di più gli altri;

5) una sfida con te stesso, e quando la vinci ti dà una sensazione di sicurezza, che non è arroganza, bensì consapevolezza che la tua vita è nelle tue mani;

6) amore/amicizia multi-culturali che, come tutte gli amori/amicizie, si dividono in quelli che superano il tempo e lo spazio e quelli che rimangono legati a quel periodo e basta;

7) nostalgia quando si ritorna e non ci si ritrova più nelle abitudini pre-Erasmus;

8) una mentalità che cresce con chi ha condiviso questa esperienza;

9) il superamento delle nazionalità per parlare di individualità, all’inizio si è italiani, spagnoli, americani poi si è Enza, Alfonso, Michelle etc...

10) un’esperienza di vita, e fra queste è una delle MIGLIORI.

Enza Ferraro



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3 commenti:

M1979 ha detto...

Bellissima lettera concordo con tutto...a me sarebbe piaciuto andare in erasmus, ma purtroppo la mia università è piccola, i posti pochi, le domande tante...e io non sono una cima!! Però sono andato a trovare un paio di amici in Spagna in erasmus!! WoW!!

F.H. ha detto...

Condivido appieno.
Io spero di partire il prossimo anno. Destinazione non ancora scelta anche se la gamma di possibilità non è ampia. Comunque sia, anche sentendo compagni di corso tornati da erasmus è una esperienza indimenticabile.

F-ChaZ

Anonimo ha detto...

Prodi che dice che l'Erasmus dovrebbe essere obbligatorio?

Beh, aumentiamo le borse di studio, allora. Con 120 euro al mese non so quanto ci campo fuori....